lunedì 11 febbraio 2019

Spiccioli di Monaco


Quando a cavallo degli anni '60 si andava a casa del cugino della nonna a Cap d'Ail si arrivava in treno da Ventimiglia a Montecarlo nella vecchia stazione. Così facemmo anche quella volta che vedemmo giocare Kopa.

La zia con alcune colleghe e la titolare di "Bettina"
Lavorava nel maglificio di "Bettina", signora già vedova, se rammento bene, di un Agha Kan, la zia più giovane. Fu per me una grande festa potermi recare un pomeriggio nel Principato da solo, sempre in treno, munito di una carta di identità che attestava gli appena compiuti miei quattordici anni, limite per gli spostamenti autonomi all'estero. Fatto un breve giro d'attesa, con la zia ed una sua collega, prima di rimpatriare, ebbi la gradita sorpresa di potermi deliziare con pasticcini alla panna, di cui al tempo ero ben goloso!

Poco tempo dopo in gita scolastica feci la mia prima visita al Museo Oceanografico, che, quando tornai per pochi anni ad abitare a Ventimiglia, in certe giornate limpide mi sembrava, abbarbicato com'é sul piccolo promontorio, di toccare con mano dal terrazzo e dove mi recai più volte con i miei figli.


Rivedo ora la zia che ci aspettava, noi (con me nonna, mamma, sorellina) di ritorno da Genova dall'altra zia per la comunione del cuginetto, in stazione a Bordighera e che, nello stato d'animo che si può ben immaginare, ci annunciava di avere poche ore prima assistito da vicino come spettatrice alla tragica fine di Lorenzo Bandini in quel Gran Premio automobilistico dell'infausto (anche per noi!) 1967.


Almeno una volta, diretto a Nizza (altro discorso!), incuriosito dal rumore dei motori, sbucato dall'autostrada, che all'epoca terminava da quelle parti, mi sono fermato in La Turbie nella soprastante Grande Corniche per sbirciare qualche minuto di prove di un'altra edizione di quel cimento.



Sì, alla sera tra gli anni '70 e quelli '80 talora andavamo in auto a Montecarlo per fare subito dietro-front, noi giovani progressisti, solo per provare a sentirci in ambiente socialmente "ostile".

Nel 1984 per le elezioni europee sono sceso e risalito da un'altra stazione ferroviaria ancora, non quella attuale, per fare propaganda con una giovane donna, emigrante in Belgio, candidata, tra i tanti frontalieri della zona che rientravano dal lavoro: ci sono persone che mi ricordano ancora attivo in quel frangente!


Con i figli sono stato spesso, con grande gioia per il loro genuino divertimento, in periodo natalizio al grandioso Luna Park posizionato davanti al vecchio porto.

Mi soddisfa nel ricordo avere visto alcuni scioperi, questi sì compiuti in ambiente decisamente ostico, dell'Union des Syndicats de Monaco, diretta dall'indimenticabile Charles Soccal.

Non ritrovo, invece, fotografie di alcune mie presenze per motivi professionali ad un Salone Agro-alimentare di Fontvieille.



Da più di un decennio, invero, non metto più piede nel Principato, tanto meno alla Rocca...