Cronache della provincia di Imperia si occupano spesso di storie di spionaggio della seconda guerra mondiale ambientate nella Riviera di ponente, come per una recente notizia riguardante un romanzo la cui trama si snoda in parte a Sanremo.
C'è, forse, qualche inedito su questi argomenti.
Nel maggio del 1943 il SIM, servizio di informazioni del Regio Esercito, ebbe la prova definitiva che nel Sud della Francia, soprattutto intorno alla Delegazione navale di armistizio di Hyères, operava una rete clandestina di spionaggio della Resistenza transalpina, nella quale erano confluiti professionisti del disciolto Deuxième Bureau e che poteva giovarsi di confidenze di parte italiana. Il SIM, che aveva potuto giovarsi della vigilanza del sottocentro di controspionaggio di San Remo, dipendente dal centro impiantato dal SIM a Nizza, procedette anche ad un arresto, ma gli eventi connessi all'8 settembre misero "fine ad ogni indagine e determinarono l’immediata scarcerazione del 'corriere' e informatore italiano". Si può ben supporre che nella vicenda abbia giocato un ruolo la monumentale antenna installata a San Martino di Sanremo.
Sul fallimento - il 12 febbraio 1944 - della missione Zucca (dell'OSS statunitense, antenata della CIA, ma con personale italiano) presso la stazione ferroviaria di Riva Santo Stefano, episodio abbastanza noto, forse non sono mai state pubblicate le relazioni di parte repubblichina, ma di sicuro può essere utile sapere che il responsabile dell'operazione, Stimolo, già eroe delle Quattro Giornate di Napoli, tornò poco dopo nella zona delle Alpi per recuperare - e per trasferire a Genova - un’altra apparecchiatura radio che là era stata paracadutata.
Giansandro Menghi della missione Youngstown (dell'OSS), sbarcato, con partenza dalla Corsica, sulla costa ligure a marzo 1944, disegnò in una mappa le posizioni tedesche da Rapallo fino a Ventimiglia e nascose la carta ed altri appunti in una casa sicura a Nizza, dove tornò in seguito per il recupero di tali documenti.
Ai primi di aprile del 1945 il responsabile del SIM (anche i partigiani usarono questa sigla per i loro servizi di raccolta di vitali informazioni) invitava il SIM della V^ Brigata ad incrociare la sorveglianza su una donna che insieme ai due nipoti faceva la spola tra Badalucco e Sanremo, dove conferivano per gli esiti delle loro ricerche con il reparto di SS tedesche di stanza a Palazzo Bellevue, attuale sede del Municipio.
Molti sono i memoriali o gli atti di interrogatori, condotti in sede di epurazione antifascista, nei quali appartenenti a strutture, in genere di polizia, della Repubblica di Salò, dichiararono di avere passato notizie utili alle forze patriottiche o di avere in qualche modo aiutato persone arrestate dai nazifascisti, sottolineando, in molti casi, di essere rimasti ai loro posti o di essere entrati nei detti uffici d'intesa con esponenti delle organizzazioni della Resistenza.
Il CLN di Sanremo, a firma di Antonio Gerbolini e di Mario Mascia, appena terminato il conflitto, riconosceva, tra gli altri meriti acquisiti con la sua collaborazione segreta con i patrioti della città, il ruolo avuto da Ise Gutensplan nel convincere a dicembre 1944 il comando tedesco di Sanremo a non procedere alla fucilazione di venti ostaggi rastrellati a seguito di un'azione delle SAP, così come, qualche mese dopo, nell'evitare l'esecuzione di Antonio Capacchioni, partigiano, ex ufficiale dell'ex Regia Aeronautica, il quale aveva avuto una forte funzione nell'avvio della missione alleata del capitano Robert Bentley presso la I^ Zona Liguria.
Adriano Maini
C'è, forse, qualche inedito su questi argomenti.
Nel maggio del 1943 il SIM, servizio di informazioni del Regio Esercito, ebbe la prova definitiva che nel Sud della Francia, soprattutto intorno alla Delegazione navale di armistizio di Hyères, operava una rete clandestina di spionaggio della Resistenza transalpina, nella quale erano confluiti professionisti del disciolto Deuxième Bureau e che poteva giovarsi di confidenze di parte italiana. Il SIM, che aveva potuto giovarsi della vigilanza del sottocentro di controspionaggio di San Remo, dipendente dal centro impiantato dal SIM a Nizza, procedette anche ad un arresto, ma gli eventi connessi all'8 settembre misero "fine ad ogni indagine e determinarono l’immediata scarcerazione del 'corriere' e informatore italiano". Si può ben supporre che nella vicenda abbia giocato un ruolo la monumentale antenna installata a San Martino di Sanremo.
Sul fallimento - il 12 febbraio 1944 - della missione Zucca (dell'OSS statunitense, antenata della CIA, ma con personale italiano) presso la stazione ferroviaria di Riva Santo Stefano, episodio abbastanza noto, forse non sono mai state pubblicate le relazioni di parte repubblichina, ma di sicuro può essere utile sapere che il responsabile dell'operazione, Stimolo, già eroe delle Quattro Giornate di Napoli, tornò poco dopo nella zona delle Alpi per recuperare - e per trasferire a Genova - un’altra apparecchiatura radio che là era stata paracadutata.
Giansandro Menghi della missione Youngstown (dell'OSS), sbarcato, con partenza dalla Corsica, sulla costa ligure a marzo 1944, disegnò in una mappa le posizioni tedesche da Rapallo fino a Ventimiglia e nascose la carta ed altri appunti in una casa sicura a Nizza, dove tornò in seguito per il recupero di tali documenti.
Ai primi di aprile del 1945 il responsabile del SIM (anche i partigiani usarono questa sigla per i loro servizi di raccolta di vitali informazioni) invitava il SIM della V^ Brigata ad incrociare la sorveglianza su una donna che insieme ai due nipoti faceva la spola tra Badalucco e Sanremo, dove conferivano per gli esiti delle loro ricerche con il reparto di SS tedesche di stanza a Palazzo Bellevue, attuale sede del Municipio.
Molti sono i memoriali o gli atti di interrogatori, condotti in sede di epurazione antifascista, nei quali appartenenti a strutture, in genere di polizia, della Repubblica di Salò, dichiararono di avere passato notizie utili alle forze patriottiche o di avere in qualche modo aiutato persone arrestate dai nazifascisti, sottolineando, in molti casi, di essere rimasti ai loro posti o di essere entrati nei detti uffici d'intesa con esponenti delle organizzazioni della Resistenza.
Il CLN di Sanremo, a firma di Antonio Gerbolini e di Mario Mascia, appena terminato il conflitto, riconosceva, tra gli altri meriti acquisiti con la sua collaborazione segreta con i patrioti della città, il ruolo avuto da Ise Gutensplan nel convincere a dicembre 1944 il comando tedesco di Sanremo a non procedere alla fucilazione di venti ostaggi rastrellati a seguito di un'azione delle SAP, così come, qualche mese dopo, nell'evitare l'esecuzione di Antonio Capacchioni, partigiano, ex ufficiale dell'ex Regia Aeronautica, il quale aveva avuto una forte funzione nell'avvio della missione alleata del capitano Robert Bentley presso la I^ Zona Liguria.
Adriano Maini