sabato 17 aprile 2021

Rosa Genoni e Sanremo

Rosa Genoni - Fonte: Fabiana Podreider Lenzi

Su Rai 3 e su Rai Storia nei giorni scorsi è stata presentata l'affascinante storia di Rosa Genoni
 
Una donna che aveva fatto importanti prove professionali nella vicina Nizza.
 
Eraldo Bigi, con studio da avvocato e abitante in Sanremo, ha saputo cogliere la presenza della Genoni nella città dei fiori.

Pubblicando il suo articolo su SANREMO, Storia e Tradizioni, Gruppo Pubblico di Facebook, Bigi ha, altresì, intercettato l'interesse della signora Fabiana Podreider Lenzi, bisnipote della Genoni.

Qui di seguito una parte dei dialoghi che si sono intrecciati su quel gruppo intorno alla figura di Rosa Genoni.

R. M.
solo queste 2 righe, trovate in questo ampio articolo sulla sua vita: " Negli anni successivi alla guerra, Rosa si dedicò ancora all’insegnamento (smise nel 1933 per non giurare fedeltà al fascismo) e allo studio degli scritti antroposofici di Rudolf Steiner. La famiglia si trasferì a Nervi e poi a Sanremo, dove Alfredo morirà nel 1936. "https://www.elle.com/.../a20.../rosa-genoni-stilista-storia/

Fabiana Podreider Lenzi
Buongiorno io sono la bisnipote di Rosa Genoni , @D. G. che fa parte di questo bellissimo gruppo mi ha segnalato le vostre domande e sono felice di poter dare alcune risposte:
Alfredo Podreider marito di Rosa soffriva di un qualche tipo di malattia polmonare e la famiglia si trasferì a Nervi per un periodo poi a San Remo, dove lui poi morí nel 1936.
Rosa e la figlia Fanny trascorsero gli anni della guerra a Sanremo nella Villa in Corso degli Inglesi 100.
La casa fu poi venduta alla fine degli anni ‘50, crediamo sia stata demolita per costruirvi un condomino.
Rosa si spostò a Sanremo anche per sfuggire dalla troppa attenzione della questura di Milano che le faceva perquisizioni frequenti per la sua attività femminista e socialista.
[...]  Era [la casa della dimora Genoni] al numero 100 di Corso degli Inglesi, non so se può essere un indizio sufficiente per recuperare il nome.
[...] Mia madre si ricorda con nostalgia la sua infanzia trascorsa a Sanremo
[...] Casa Haart&fils era inizialmente un negozio di biancheria francese per la casa in Corso Vittorio Emanuele, quando Rosa ne diviene direttrice. L' attività si espande prima aggiungono il primo piano superiore con la sartoria , ma il lavoro cresce e apriranno quattro piani di esposizione e laboratori e impiegheranno 100 lavoranti , ampliando le attività al disegno di abiti da sera , da cerimonia , pellicceria .
Rosa aprì diverse boutique, una a San Remo, una a St. Moritz, le località meglio frequentate dall’aristocrazia del tempo .
Rosa dirigerà la casa di moda fino al 1914 quando allo scoppiare della prima guerra mondiale il richiamo per il pacifismo la coinvolge totalmente facendole decidere di licenziarsi e dedicarsi alla Wilpf. Viaggerà con una delegazione per le maggiori capitali europee per cercare di fermare lo scoppio della guerra.
Era proprio a Londra a colloquio col Primo Ministro quando l'Italia decide di entrare in guerra.

M. F.
@Eraldo Bigi grazie per aver condiviso con a storia di questa signora “pioniera” di modernità! Quale era il negozio con cui collaborava? All’epoca Sanremo aveva parecchie Boutique di moda

Fabiana Podreider Lenzi
@M.F. casa Haardt&fils
[...] rosagenoni, colei che inventò il Made in Italy: è la pagina ufficiale gestita dalla famiglia, se vi piacciono le foto d’epoca e per saperne di più vi invito a seguirla


Rosa Genoni - Fonte: Giusi Sartoris in pagina ufficiale Rosa Genoni

Eraldo Bigi
@Fabiana Podreider Lenzi fatto. Grazie.

Dino Taulaigo
Ringrazio Eraldo Bigi e Fabiana Podreider Lenzi per averci fatto conoscere questa importante personaggio delle nostra citta' e per tutte le notizie su di lei che Fabiana ci ha fornito!!! Infinitamente Grazie!!!

Fabiana Podreider Lenzi
@Dino Taulaigo grazie a voi! Spero di non essere stata troppo prolissa, il fatto di scoprire la casa è stata una novità anche per me!

Dino Taulaigo
Tutte le notizie che ci ha fornito sono un piacere per noi!!! Siamo onorati di averci fatto conoscere tante notizie su Rosa Genoni e di averle pubblicate sul nostro Gruppo!!!


Adriano Maini

lunedì 12 aprile 2021

E se mi mandano fotografie su Alfredo


Avevo trascritto due settimane fa qualche pregressa bella riga di Chiara Salvini, dedicata ad Alfredo Moreschi in quanto noto fotografo di Sanremo, nonché grande esperto della storia di questa affascinante richiamata arte (l'ottava?). Senonché, Alfredo non è solo un poeta di immagini, come ho sommariamente tentato di documentare con vari articoletti in questi ultimi anni. E provo un po' più avanti a riprendere questo aspetto.


C'è stata una combinazione, su cui mi sono attardato alquanto a riflettere, che mi dava e mi fornisce tuttora qualche spunto per soffermarmi, più che dilungarmi, su alcuni temi che mi interessano.

Da sinistra: Pietro Raneri ed Alfredo Moreschi

L'occasione mi derivava e mi deriva dal fatto che avevo appena pubblicato le note su Moreschi, di cui qui in premessa, quando Pietro Raneri mi inviava alcune immagini, non propriamente recenti, che vanno a corredare queste mie presenti considerazioni.


Con queste fotografie si attesta, tra l'altro, che da qualche anno lo storico Studio Moreschi di Sanremo è stato, come attività per così dire classica, chiuso, ma non si specifica che il nome brilla ancora, connesso ad altra similare azienda, che, oltrettutto, ospita alcuni preziosi reperti. In proposito di questi ultimi devo sottolineare che sono stato, giustamente, criticato perchè ho osato pubblicarne alcuni scatti non degni dell'artista, Alfredo, soggetto principale di queste mie riflessioni.

Mi occorre dire subito qualcosa di Pietro Raneri che, come me, abita a Bordighera. Da un ventennio circa mi onora del dono continuo di suoi pertinenti scatti, talora da me, qua e là, pubblicati, ma spesso importanti sul mio piano privato. In questo momento mi preme soprattutto sottolineare altre sue proficue informazioni di ordine storico, tra le quali vado a sfilare, a titolo di esempio, quella che per me ha comportato un certo lavoro di approfondimento sulla figura del professore Raffaello Monti, in oggi ripresa, giustamente in modo divulgativo, anche da altre persone, come Giancarlo Traverso.


Di Alfredo aggiungo che i suoi interessi sono molteplici, spaziando dalla botanica alla letteratura, anche di un certo tipo, spesso, invero, alla ricerca dei cultori del nonsense, passando per pubblicazioni varie, la collaborazione a diverse mostre e le ricerche storiche a lui commissionate, che lo tengono tuttora impegnato - come per la Conferenza di Sanremo del 1920 -, nel rispetto dei parametri di isolamento da pandemia in corso, se pur è vero, come è vero che sono sospese quelle conferenze pubbliche alle quali il nostro ormai novantenne amico non potrebbe - conteso da più parti com'è - sottrarsi di partecipare come oratore non solo competente, ma anche molto brillante. Su queste sue esibizioni, in oggi forzatamente accantonate, gli ho anche chiesto una volta se non si sentiva sfruttato quasi fosse una sorta di talismano: l'ironia, l'autoironia e l'umorismo del conseguente dialogo restano una cosa tuttora nostra. Senza sottacere - risvolto se si vuole scontato - il rilievo del grande archivio storico di fotografie, che reca, lo ripeto, il suo nome, patrimonio arricchito anche di tante ricerche nel tempo fatte sul campo. 


Ripensandoci, ci sarebbero tante fotografie da pubblicare, non solo quelle qui indicate di Pietro Raneri. 

Adriano Maini