Villa Ortensia a Bordighera (IM), dimora del professore Monti |
Raffaello Monti (Milano, 23 dicembre 1893; Bordighera, 15 maggio 1975). "Monti
fu musicista di professione, specializzato nel violoncello, e
compositore. Ebbe modo di studiare musica e perfezionare la sua arte in
più Istituti e Città (Torino, Tolosa, Nizza) raggiungendo notevoli
traguardi e incarichi di prestigio, tra cui quello di primo
violoncellista al Teatro Regio di Torino e solista all’EIAR. La sua
carriera precoce, iniziata ad appena 16 anni, continuò fino all’anno
della sua morte nel 1975 con la composizione e orchestrazione di molte
opere". Valentina Donati
E Raffaello Monti negli ultimi anni di vita dimorò in Bordighera (IM) a Villa Ortensia. Fu promotore, soprattutto in qualità di Presidente della locale Unione Culturale Democratica, di diverse iniziative culturali e sociali, quali la Conferenza su Mussorgosky del 1961, la relazione, con Aldo Capitini, al Convegno sull'Obiezione di Coscienza del 1962, per il quale pervenne una lettera di adesione di Bertrand Russel -, la relazione alla Conferenza La contaminazione atomica a Ventimiglia (IM) nel 1964, la relazione alla Conferenza La questione d'Israele nel 1967. Molte di queste ultime informazioni le ho desunte - o le viste confermate - in Archivio Unione Culturale Democratica [di Bordighera (IM)], di Giorgio Loreti, marzo 2017.
Ho avuto da bambino una fugace conoscenza del professore Raffaello Monti. Anzi, forse a lungo non seppi o avevo dimenticato quel cognome. Infatti, per la nonna materna egli era semplicemente il professore. Un casuale riferimento a quell'uomo, percepito da adulto in altrui conversazione, mi aveva fortemente incuriosito, ma il caso volle che sino a pochi anni fa io non sia stato in grado di chiarire alcunché. Lungo il percorso di maturazione di questa mia personale conoscenza mi sono anche imbattuto in episodi quantomeno di simpatico risvolto della vita di relazione, su cui talvolta ho scritto, ma che in questa occasione non ripeto per lasciare in luce il rilievo della figura del professore. Aggiungo solo la sottolineatura di due aspetti, mutuati dalle mie pregresse ricerche, della vita di Raffaello Monti, la collocazione antifascista al tempo del regime, che lo spinse ad andare in Spagna dalla parte della Repubblica al tempo della guerra civile del 1936-1939, e l'impegno come "partigiano della pace" in Italia nei primi anni '50 del secolo scorso.
Adriano Maini