mercoledì 12 novembre 2025

Appunti sparsi

Airole (IM)

Sotto Airole d'estate capita spesso di sentire voci gioiose di bambini, giovani virgulti, felici di fare il bagno nel più tranquillo stagno (o comunque lo si intenda chiamare) colà formato dal fiume Roia.
Anche a Torri di Ventimiglia, a ridosso di una bella spiaggetta, ci si può talora imbattere in simile visione.
Per le nuotate in acqua dolce nell'estremo ponente ligure é di sicuro più noto il rio Barbaira, con i suoi laghetti a monte di Rocchetta Nervina, su cui si sono sentiti negli anni racconti affascinanti, di sicuro tali anche perché attraversano diverse generazioni.
E sono diversi i punti del finitimo torrente Nervia - forse almeno uno anche nel rio di Vallebona - dove si compiono simili esperienze, le quali certamente non sono limitate ai più piccoli, ma, anzi, vedono in prevalenza ragazzi, adulti, anziani.

Chi scrive di Ventimiglia di solito non può prescindere dal mare. Dalle piccole baie, dalle calette, dalle rocce, sempre più numerose verso la frontiera. E c'è, tra gli scrittori, chi ha sottolineato che, a esplorare e vivere questi paesaggi, e questo ambiente, una vera barriera con la Francia non vi sia mai stata.

A Ventimiglia Via Due Camini fu meta tradizionale per tanti anni di gite fuori porta, rimaste nel vissuto popolare, anche perché quell'esercizio da tempo è chiuso. Per varie associazioni di idee a qualcuno può riemergere viva nella mente una giovanile serata di fine estate, fatta quasi di niente, se non del discorrere allegramente in compagnia salendo e ridiscendendo, dopo breve ristoro lassù, in centro città: molti adolescenti erano inconsapevoli che l'età della spensieratezza stava finendo.

Sempre a Ventimiglia il maestoso arenile delle Calandre si é nel tempo drasticamente ridotto. Si sostiene in conseguenza della realizzazione - in particolare più a ponente - di opere a difesa del bastione della linea ferroviaria. Calandre. Un sito caro a tutti nella città di confine e in prossimità. A tanti villeggianti. Un luogo di memorie, inoltre.

Si diceva andare al Torrione di Vallecrosia per definire la frequentazione della scuola dei Salesiani o per tentare di giocare nel campo cementato (oggi anche in erba sintetica) di calcio di quell'oratorio o per la visione di un film al cinema annesso. Poco lontano, lungo il mare, linea di confine con Bordighera, Via Rattaconigli, il cui nome sembra tratto da una favola, mentre corrisponde alla tombinatura di un piccolo rio, che a monte anni fa con la sua esondazione si é dimostrato alquanto pericoloso. Il relativo sottopassaggio vedeva spesso sul finire dell'ultima guerra muoversi in ore antelucane uomini del Gruppo Sbarchi della Resistenza, che conoscevano una strettoia sicura tra le mine disseminate sulle spiagge.

A Bordighera un tempo si accedeva (come amano raccontare persone che abitano tuttora nei pressi), a meno di fare un giro largo, solo attraverso il greto del torrente Borghetto - non ancora cementificato - alla spiaggia a ponente di quella foce, una striminzita striscia di sassi che si appoggiava alla massicciata della ferrovia: ripascimenti ed opere pubbliche hanno poi creato ampi spazi nuovi.

Adriano Maini