Sostiene Gianfranco, l'amico di una vita Gianfranco Raimondo, che il “ciaraban du Pescio”, una specie di diligenza tipo Far West, trainata da cavalli, faceva servizio poco prima del secondo conflitto mondiale da Ventimiglia (IM) a Camporosso. Compiere in quel torno di tempo quel viaggio su quel mezzo era per la sua fantasia qualcosa in oggi paragonabile ad un'avventura di Indiana Jones. E sembra memoria prodigiosa quella di Gianfranco perché allora era proprio ben piccolo di età!
Sostiene Gianfranco che quella vicenda, riguardante persone di Ventimiglia (IM) e zona, approdata addirittura sulla copertina de "La Domenica del Corriere", edizione - si noterà - del 27 aprile 1958, non andò come riportato da quel settimanale, ormai scomparso, ma un tempo molto noto. La didascalia apposta alla tavola del famoso Walter Molino di due giovanotti che da Ventimiglia si sarebbero avventurati - chi per donare a Soraya un proprio quadro, chi una propria poesia - in barca per incrociare al largo un transatlantico, dove era imbarcata, per l'appunto, la principessa triste, come dicevano i rotocalchi, perché ripudiata dallo Scià di Persia: senza riuscirci, causa ondate, anzi, costretti a tornare verso la riva a nuoto.
Gianfranco sostiene, invece, nell'ordine: che era nella "cabina di regia" dove nacque l'ipotesi dell'avventura; che il merito principale fu di un giornalista di Ventimiglia, decano, finché rimase in vita, dei cronisti accreditati al Festival Cinematografico di Cannes, Angelo Maccario; che il pittore era Mario Raimondo, più noto come Barbadirame, valente artista e uomo di straordinaria simpatia, che ho avuto la fortuna di conoscere; che il poeta era Giorgio Carbone, il futuro Principe di... Seborga (una rivendicazione per il ridente villaggio alle spalle di Bordighera, che persiste tuttora, creando, comunque, notorietà e flussi turistici); che, redatto dagli allegri compagnoni un comunicato-stampa, questo, rilanciato dall'ANSA, fece passare per vero - non essendo (già allora!) mai state compiute verifiche di sorta - un episodio mai avvenuto su diversi giornali, compresi alcuni francesi....
Aggiunge Gianfranco che a Ventimiglia in un certo dancing negli anni 1950 era d'obbligo entrare eleganti e che un giovanotto ventimigliese, già cliente abituale del menzionato locale, ebbe l'onore di ballare con Kim Novak, forse a "Il Pirata" di Roquebrune Cap-Martin: puntuale, compare sul noto social media la fotografia che attesta l'episodio.
Sostiene Gianfranco che scene di vita mondana nella vicina Costa Azzurra con partecipazione "straordinaria" di cittadini della già citata zona del ponente ligure erano frequenti ancora per tutti gli anni '60...
Racconta ancora di tante cose e di tanti personaggi, Gianfranco, anche di come, prima di venire ad abitare a Nervia di Ventimiglia, dove ci siamo conosciuti, aveva visto e vissuto Via Regina...