E così anche a Bordighera, sulla passeggiata a mare, c'era un tempo un servizio a pagamento di automobiline a pedali, che, tuttavia, non risulta abbia mai avuto una ancorché pallida eco letteraria, come invece tuttora accade per analoga pregressa fattispecie ubicata nelle vicinanze dello zoo di Milano, ogni tanto ricordata quanto meno in qualche libro poliziesco.
La tradizione orale non tramanda per Bordighera, invece, tracce di giostrine, autoscontri, luna park o "baracconi", come dicevano certi ragazzotti di un tempo, che si trovavano sparsi tra Camporosso e Ventimiglia.
In quest'ultima città in almeno un'occasione gli autoscontri vennero collocati in uno scomparso cortile interno di una via centrale, ma era la piazza del Municipio ad ospitare più spesso tali attrazioni.
Queste, quando venivano poste nell'altrettanto scomparso campo di calcio di Piazza d'Armi lungo la Via Aurelia a Camporosso, al momento dei traslochi lasciavano, al pari dei tendoni e dei carri di circhi, che di tanto in tanto si mettevano là, su quello, che definire un prato erboso era molto arduo, solchi evidenti sul terreno, accentuati dagli effetti delle piogge che non mancavano mai: al punto da domandarsi dove andasse nel frattempo a giocare la squadra di calcio dilettanti della Ventimigliese, che a tutto il 1964 ebbe la titolarità di quello spiazzo.
Nella città di confine faceva, intanto, consolidate apparizioni la giostra popolarmente ribattezzata "calci nel posteriore" (l'espressione, invero, sarebbe più pittoresca), stabile presenza in seguito alle Feste dell'Unità nei Giardini Pubblici: un'attrezzatura che più tardi sarebbe incorsa in un triste evento, ma che era gestita da una famiglia che, abitando ad Imperia, nei prati di periferia di Milano aveva trovato le maggiori occasioni di lavoro.
In quest'ultima città in almeno un'occasione gli autoscontri vennero collocati in uno scomparso cortile interno di una via centrale, ma era la piazza del Municipio ad ospitare più spesso tali attrazioni.
Queste, quando venivano poste nell'altrettanto scomparso campo di calcio di Piazza d'Armi lungo la Via Aurelia a Camporosso, al momento dei traslochi lasciavano, al pari dei tendoni e dei carri di circhi, che di tanto in tanto si mettevano là, su quello, che definire un prato erboso era molto arduo, solchi evidenti sul terreno, accentuati dagli effetti delle piogge che non mancavano mai: al punto da domandarsi dove andasse nel frattempo a giocare la squadra di calcio dilettanti della Ventimigliese, che a tutto il 1964 ebbe la titolarità di quello spiazzo.
Nella città di confine faceva, intanto, consolidate apparizioni la giostra popolarmente ribattezzata "calci nel posteriore" (l'espressione, invero, sarebbe più pittoresca), stabile presenza in seguito alle Feste dell'Unità nei Giardini Pubblici: un'attrezzatura che più tardi sarebbe incorsa in un triste evento, ma che era gestita da una famiglia che, abitando ad Imperia, nei prati di periferia di Milano aveva trovato le maggiori occasioni di lavoro.
Capita che si possa essere diffidati dal fare fotografie da una strada pubblica o in una campagna abbandonata.
Se ne fornisce qualche esempio, senza entrare troppo nei dettagli, che sarebbero quasi romanzeschi.
Per la Chiesa della Madonna della Ruota a Bordighera interveniva, dopo le grida di una donna affacciata ad una finestra dell'edificio che incorpora il piccolo tempio, il manente della villa sottostante, il cui proprietario, noto industriale, fa, o faceva, alloggiare, i suoi domestici nella citata costruzione. Una scusa addottata per i rimproveri fu quella che non si voleva più che un vicino esercizio turistico spacciasse nella sua propaganda immagini relative ai loro beni immobili. Nel frattempo, quella specie di condominio, che occulta al suo interno anche le testimonianze di un antico ostello per pellegrini, veniva ridipinto nelle facciate, ma di questa novità qui non si possono fornire al momento degli scatti.
Poco lontano da San Giacomo di Camporosso, il fotografo amatoriale stava quella volta contemplando un superbo rudere, quando veniva redarguito da una donna che aveva fermato la sua automobile poco lontano nella leggera salita per la Frazione: al momento l'uomo si affrettava a sostenere che avrebbe subito spostato la propria di autovettura, in effetti parcheggiata poco sotto quel piccolo bastione naturale a fianco di una catena, ma la signora voleva sottolineare la sua preoccupazione che là in piena aria si stessero facendo dei preparativi per dei furti nelle dimore, dimore non proprio circostanti.
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Carro della Compagnia "Nuova Generazione" per la Battaglia di Fiori di Ventimiglia, edizione 1964. Fonte: Ivo Motroni |
Spuntano ancora, per fortuna, fotografie concernenti edizioni storiche della Battaglia di Fiori di Ventimiglia, che aiutano a capirne alcuni aspetti. Si può, quindi, tornare pure sull'esperienza che intorno alla manifestazione fecero militanti e simpatizzanti comunisti, che avevano titolato le loro compagnie di carristi con i nomi di alcune testate di riviste del partito.
In ogni caso, è difficile su questo blog sottrarsi ad alcune ripetizioni ed integrazioni.
Adriano Maini
In ogni caso, è difficile su questo blog sottrarsi ad alcune ripetizioni ed integrazioni.
Adriano Maini