In quella vigilia di Natale il vescovo di Ventimiglia si affacciava sulla soglia della Cattedrale per intrattenersi brevemente in amabile conversare con il capogruppo comunista in consiglio comunale, che si era accompagnato sin là con i militanti del suo partito, che distribuivano a chi usciva dalla Messa volantini che chiedevano la cessazione dei bombardamenti aerei statunitensi sul Vietnam del Nord.
Nel corso della campagna elettorale del 1972 il sindaco democristiano di Ventimiglia si avvicinava, tra lo stupore evidente di molti compaesani, per dare un saluto cordiale, un vero e proprio benvenuto - e proprio a metà del ponticello sul torrente -, al segretario della Federazione Provinciale comunista, che era in procinto di essere eletto deputato e che stava per tenere un comizio in quella piccola frazione di Val Bevera.
Sicuramente immaginava cosa sarebbe successo, ma un uomo della sinistra democristiana di Ventimiglia, impegnato nella redazione della pubblicazione di cattolici del dissenso "La Goccia", su questo blog menzionata in precedenza, avutane notizia, non si peritò di accompagnarsi, avendoli invitati, a due giovani comunisti per assistere nel salone di un Istituto religioso di Vallecrosia alla prolusione elettorale di una deputatessa piuttosto conservatrice di Genova, la cui caratteristica aveva suscitato una certa considerazione nel personaggio, tanto è vero che dei due suoi amici il segretario della Sezione comunista di Ventimiglia Centro nel successivo dibattito, che forse senza il suo intervento non ci sarebbe neanche stato, prese a subissare di domande e considerazioni politicamente aggressive la povera signorina. Quest'ultima anni dopo - ironia della storia! - sarebbe approdata ai banchi progressisti del Consiglio Regionale della Liguria.
L'onorevole Gino Napolitano, già famoso comandante partigiano, proprio in quel periodo ogni tanto rammentava ai suoi interlocutori gli anni in cui i comizi comunisti nell'entroterra della provincia di Imperia erano praticamente tenuti nel vuoto, tutt'al più con qualche rara persona che orecchiava da dietro le imposte, come gli era capitato in un'occasione a San Biagio della Cima quando doveva parlare insieme alla moglie di Alessandro Natta.
L'idea partì da due ex partigiani del "Gruppo Sbarchi di Vallecrosia", Achille Lamberti (Andrea) e Pietro Marcenaro (Gireu), e venne lanciata in una riunione del direttivo comunista locale di Sezione, ma quando si svolse a gennaio 1973 la Marcia Ventimiglia-Bordighera per la Pace in Vietnam la preparazione e lo svolgimento risultarono ampiamente unitari.
Si è ormai persa la memoria di varie tappe decisionali ed organizzative, ma rimangono fuori dubbio che a guidare (e a metterci) l'automobile per gli annunci tramite altoparlante fu l'esponente già citato della sinistra democristiana e che a tenere l'unico discorso, conclusivo, della manifestazione si volle il Presidente Provinciale A.C.L.I.
In occasione del suo comizio a difesa della legge sul divorzio ad Airole, durante la campagna referendaria del 1974, fu grande lo stupore del giovane funzionario comunista a trovarsi da un momento all'altro la piazza completamente gremita, ma, finito l'intervento, l'arcano gli venne svelato sotto forma di interruzione dello svolgimento di un'importante celebrazione religiosa, che aveva in ogni caso convogliato i partecipanti su quel sito. Mentre parlava, qualche dubbio all'oratore era pur già venuto, perché si sentiva continuamente osservato con sorriso ironico da una sua ex insegnante delle Superiori, donna notoriamente molto devota e non certo di sinistra. Non sapeva due cose all'epoca il nostro: che l'episodio in qualche modo sarebbe stato sottolineato da Lorenzo Rossi nel suo Airole 500 anni. La storia di un paese nella cronaca di cinque secoli (Comune di Airole, 1998) - e questo non poteva certo indovinarlo! - e che la sua professoressa era cugina della laica e molto aperta Lorenza Trucchi, grande figura di critica d'arte e di giornalista.
Al reduce di quell'episodio accaduto in Val Roia sarebbe ancora capitato di incontrare un largo pubblico per un'arringa della campagna elettorale del 1976, ma questa volta un po' più lontano dalla zona intemelia, precisamente a Pompeiana: non ebbe, tuttavia, notizie di processioni e fatti similari come veicoli promozionali, né potè fornirsi una spiegazione basata solo sul vento in poppa di quell'anno per il Partito Comunista, perché in tanti altri paeselli le affluenze rimasero modeste.
Il torrente Bevera a Torri |
Nel corso della campagna elettorale del 1972 il sindaco democristiano di Ventimiglia si avvicinava, tra lo stupore evidente di molti compaesani, per dare un saluto cordiale, un vero e proprio benvenuto - e proprio a metà del ponticello sul torrente -, al segretario della Federazione Provinciale comunista, che era in procinto di essere eletto deputato e che stava per tenere un comizio in quella piccola frazione di Val Bevera.
Vallecrosia (IM): la Via Aurelia |
Sicuramente immaginava cosa sarebbe successo, ma un uomo della sinistra democristiana di Ventimiglia, impegnato nella redazione della pubblicazione di cattolici del dissenso "La Goccia", su questo blog menzionata in precedenza, avutane notizia, non si peritò di accompagnarsi, avendoli invitati, a due giovani comunisti per assistere nel salone di un Istituto religioso di Vallecrosia alla prolusione elettorale di una deputatessa piuttosto conservatrice di Genova, la cui caratteristica aveva suscitato una certa considerazione nel personaggio, tanto è vero che dei due suoi amici il segretario della Sezione comunista di Ventimiglia Centro nel successivo dibattito, che forse senza il suo intervento non ci sarebbe neanche stato, prese a subissare di domande e considerazioni politicamente aggressive la povera signorina. Quest'ultima anni dopo - ironia della storia! - sarebbe approdata ai banchi progressisti del Consiglio Regionale della Liguria.
San Biagio della Cima (IM): uno scorcio |
L'onorevole Gino Napolitano, già famoso comandante partigiano, proprio in quel periodo ogni tanto rammentava ai suoi interlocutori gli anni in cui i comizi comunisti nell'entroterra della provincia di Imperia erano praticamente tenuti nel vuoto, tutt'al più con qualche rara persona che orecchiava da dietro le imposte, come gli era capitato in un'occasione a San Biagio della Cima quando doveva parlare insieme alla moglie di Alessandro Natta.
L'idea partì da due ex partigiani del "Gruppo Sbarchi di Vallecrosia", Achille Lamberti (Andrea) e Pietro Marcenaro (Gireu), e venne lanciata in una riunione del direttivo comunista locale di Sezione, ma quando si svolse a gennaio 1973 la Marcia Ventimiglia-Bordighera per la Pace in Vietnam la preparazione e lo svolgimento risultarono ampiamente unitari.
Si è ormai persa la memoria di varie tappe decisionali ed organizzative, ma rimangono fuori dubbio che a guidare (e a metterci) l'automobile per gli annunci tramite altoparlante fu l'esponente già citato della sinistra democristiana e che a tenere l'unico discorso, conclusivo, della manifestazione si volle il Presidente Provinciale A.C.L.I.
In occasione del suo comizio a difesa della legge sul divorzio ad Airole, durante la campagna referendaria del 1974, fu grande lo stupore del giovane funzionario comunista a trovarsi da un momento all'altro la piazza completamente gremita, ma, finito l'intervento, l'arcano gli venne svelato sotto forma di interruzione dello svolgimento di un'importante celebrazione religiosa, che aveva in ogni caso convogliato i partecipanti su quel sito. Mentre parlava, qualche dubbio all'oratore era pur già venuto, perché si sentiva continuamente osservato con sorriso ironico da una sua ex insegnante delle Superiori, donna notoriamente molto devota e non certo di sinistra. Non sapeva due cose all'epoca il nostro: che l'episodio in qualche modo sarebbe stato sottolineato da Lorenzo Rossi nel suo Airole 500 anni. La storia di un paese nella cronaca di cinque secoli (Comune di Airole, 1998) - e questo non poteva certo indovinarlo! - e che la sua professoressa era cugina della laica e molto aperta Lorenza Trucchi, grande figura di critica d'arte e di giornalista.
Pompeiana (IM) |
Al reduce di quell'episodio accaduto in Val Roia sarebbe ancora capitato di incontrare un largo pubblico per un'arringa della campagna elettorale del 1976, ma questa volta un po' più lontano dalla zona intemelia, precisamente a Pompeiana: non ebbe, tuttavia, notizie di processioni e fatti similari come veicoli promozionali, né potè fornirsi una spiegazione basata solo sul vento in poppa di quell'anno per il Partito Comunista, perché in tanti altri paeselli le affluenze rimasero modeste.
Adriano Maini