mercoledì 30 aprile 2025

Primo Maggio d'antan


Per tanti anni, di sicuro sino al 1968, la Cgil celebrava con un comizio il Primo Maggio nel mercato coperto di Ventimiglia, allora ancora Mercato dei Fiori. Nel 1965 oratore ufficiale fu Lorenzo Trucchi, ventenne, da pochi mesi segretario della locale Camera del Lavoro. Veniva utilizzato un piccolo palco, poco più di una scala, fornito gratuitamente dal Municipio e adornato con i fiori donati da una pregiata ditta di esportazione con sede nell'ancora esistente stabile dell'ex Conceria di Via San Secondo. Al sonoro, al tempo, provvedeva una nota ditta di elettricisti, ben presto usa a lasciare in loco in modo permanente delle sorte di enormi trombe di foggia antiquata, gli altoparlanti insomma.
Altre due similari iniziative il sindacato teneva in provincia di Imperia a Sanremo e nel capoluogo.
Nel 1969 ci fu il Primo Maggio unitario Cgil Cisl Uil e così per diversi anni ancora, con momenti significativi e principali a Ventimiglia, Sanremo e Imperia.

Nel 1971 alcuni partecipanti ad un ciclo di lezioni dell'Istituto di Studi Comunisti delle Frattocchie sui Colli Albani, ciclo che era appena stato prolungato di un mese, parteciparono al Primo Maggio di Roma nella tradizionale Piazza di San Giovanni. I colleghi più vicini come abitazioni erano rientrati a casa per una breve vacanza, mentre quel piccolo gruppo poteva usufruire dell'automobile di uno di loro, un giovane operaio di Parma: non si stupirono, pertanto, di trovare agevolmente in un giorno di festa parcheggio per il loro mezzo, dato che questa possibilità era già loro capitata addirittura nei pressi della stazione ferroviaria di Roma Termini, allorquando, prima di entrare in un cinema qualsiasi, avevano tentato - anche se già paghi dell'ottima cucina della loro scuola - l'esperienza di una trattoria tipica, rimanendo invero soddisfatti.


Per diverso tempo, con epicentro negli anni Ottanta, nei dintorni di zona Due Strade a Bordighera nel magazzino in aperta campagna di un noto imprenditore, dirigente comunista e consigliere comunale nella città delle palme, si teneva un pranzo del Primo Maggio, al quale era ospite d'onore un ex comandante partigiano, già deputato del Pci. Dei selezionati compagni che parteciparono a quegli appuntamenti, spicca immancabilmente nelle rare rievocazioni connesse ad occasionali conversazioni la figura di un omone baffuto e calvo, un uomo di poche parole e diligente segretario - non c'erano ancora i cosiddetti "portaborse" - dei vari parlamentari comunisti della provincia, nella sua Sanremo ancora più ricordato come impegnato dirigente di una squadra giovanile calcio, la quale diede il nome ad un affermato sul piano nazionale torneo Primavera di quello sport.


A Ventimiglia Alta, invece, in quel frattempo i pranzi del Primo Maggio presso la società operaia prossima alla Chiesa di San Michele avevano, in quanto a partecipazione, delle caratteristiche da arco costituzionale, come si diceva allora, e invitato principale un sindaco, affermato professionista, che da studente aveva sudato ben più delle proverbiali sette camicie: imperavano lassù fave e salame, ma soprattutto le fave, ammanite in tante maniere.

Adriano Maini