martedì 29 luglio 2025

I lettori dicono

Una cartolina del 1927 relativa al Marocco

Un lettore, in riferimento a pregresse trasferte lavorative all'estero di operai specializzati del settore costruzioni residenti nella zona Ventimiglia-Bordighera, ricorda che Silvano aveva in tal senso operato anche in Arabia Saudita.
Si può aggiungere che Silvano era stato presente nella citata veste pure in Marocco, per la realizzazione della grande moschea di Casablanca. Qui, del Marocco, si è preferito rivelare un aspetto che è sembrato trasgressivo. Se ci si inoltrasse nella parentesi "Marocco" con i racconti di persone di questa Riviera, si finirebbe non tanto nella trama del noto film con protagonisti Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, ma, dati diversi resoconti di spericolate gite in motocicletta in quelle lande desertiche, piuttosto, al netto delle avventure più estreme, in "Il tè nel deserto" diretto da Bernardo Bertolucci.

Sottoripa di Genova induce una gentile signora a riflettere sulla presunta modernizzazione che inaridisce sapori e luoghi.

Altre signore ripensano con toni romantici a quando venivano lavate nel fiume Roia le lane dei materassi, chi all'altezza del ponte della ferrovia, chi in frazione Varase di Ventimiglia.

Gianfranco Raimondo comunica di non aver mai visto aerei da caccia statunitensi nel vecchio campo di aviazione di Camporosso zona Braie, ma può anche essere che a quella data egli da Seborrino si fosse già trasferito con la famiglia in Via Dante (per i più - lo si ripete! - ancora oggi Via Regina) a Ventimiglia.

Un altro lettore afferma, per via delle reminiscenze della madre, che la "mitica" classe del Liceo Classico "G. D. Cassini" di Sanremo dove furono studenti i famosi Italo Calvino ed Eugenio Scalfari, era frequentata anche da Pier Franco Gavagnin, che gli sembra di riconoscere nella storica fotografia - del 1941 - scattata da Gianni Moreschi, ed aggiunge:"Pier Franco Gavagnin, classe 1923, capo del personale del comune di Sanremo e poi storico direttore di Porto Sole". Sulla figura di Gavagnin sarebbe, invero, da scrivere un libro. Qui si aggiungono solo due aspetti. Fu insignito della Legione d’Onore dal Governo Francese. E raccolse con Paolo Veziano, che in seguito stese diverse opere sull'argomento, quelle che Gavagnin non fece in tempo a leggere, una mole imponente di documentazione sugli ebrei stranieri in fuga verso la Francia. Queste le parole in merito di Pier Franco Gavagnin in un'intervista ad un settimale locale, apparsa il 2 settembre 1998: "Oggetto della nostra ricerca [n.d.r.: quella compiuta con Paolo Veziano] è ciò che avvenne nella zona che da Sanremo si estende alla frontiera a partire dagli ultimi mesi del '38 fino al maggio del '40. In quel periodo si verificò infatti un afflusso molto forte di ebrei che erano stati espulsi o fuggivano da Austria, Germania, Cecoslovacchia e Polonia e cercavano disperatamente di varcare via terra o via mare la frontiera francese... Intere famiglie di ebrei approdarono così in quel periodo a Sanremo, Bordighera e Ventimiglia e poterono contare sull'aiuto delle persone del luogo. Si tratta di un fenomeno storicamente poco conosciuto ma di notevole interesse. L'idea del libro mi è venuta ripensando agli avvenimenti della mia gioventù. A quell'epoca ero un ragazzino e abitavo a Bordighera. Io stesso ho potuto assistere a diversi episodi ma solo oggi ho deciso lasciarne una testimonianza scritta".
 
Sulle spie in provincia di Imperia durante la seconda guerra mondiale vengono notificati appunti quasi incredibili di un estroverso scrittore, che riferisce anche dell'azione di agenti sovietici nel ponente ligure.

Sono svariati i riferimenti di memoria relativi alla Costa Azzurra: si va dalla puntualizzazione di luoghi e situazioni più emozionanti a livello individuale alla segnalazione delle attività resistenziali nel maquis di un prozio, passando per la segnalazione di noti personaggi incontrati o solo visti da lontano.

Adriano Maini