Una persona spediva a Bordighera da Alassio il 23 giugno 1931 una fotografia, sul cui retro è rimasto scritto che il destinatario era atteso per una visita in quella cittadina e che gli uomini ritratti nella richiamata immagine davanti al Monumento ai Caduti in guerra di Cuneo erano impiegati della nota località balneare, i quali erano stati proprio quell'anno in visita al capoluogo della Provincia Granda.
Chi ricevette la missiva era stato, invero, giardiniere ad Alassio, ma a quella data lavorava - od era in procinto di farlo - come vigile urbano nella città delle palme: questo, benché fosse uno sloveno, nato sotto l'Impero Austro-Ungarico; in ogni caso subì l'italianizzazione forzata del cognome. Di lì a breve sarebbe anche andato ad abitare con la sua famiglia ai Gallinai.
Era un periodo, quello, di prime immigrazioni nella Riviera dei Fiori, venute da lontano, alcune anche attinenti la storia ed alcuni personaggi di rilievo, la maggior parte concernenti vicende minute, quali quelle qui menzionate.
Chi ricevette la missiva era stato, invero, giardiniere ad Alassio, ma a quella data lavorava - od era in procinto di farlo - come vigile urbano nella città delle palme: questo, benché fosse uno sloveno, nato sotto l'Impero Austro-Ungarico; in ogni caso subì l'italianizzazione forzata del cognome. Di lì a breve sarebbe anche andato ad abitare con la sua famiglia ai Gallinai.
Era un periodo, quello, di prime immigrazioni nella Riviera dei Fiori, venute da lontano, alcune anche attinenti la storia ed alcuni personaggi di rilievo, la maggior parte concernenti vicende minute, quali quelle qui menzionate.
Uno scatto dello Studio Mariani, che riprende una manifestazione motoristica nei Giardini Pubblici di Ventimiglia, donato - perché lei era presente - da una ragazza ai cugini, compendia un aspetto del discorso: la signorina non era domiciliata da molto nella città di confine, ma i suoi genitori ed i fratelli maschi erano già stati in grado di dare indicazioni utili per alloggio e lavoro agli altri richiamati parenti, anche loro arrivati nel 1932, dopo un breve esperienza nel Nizzardo, dalla provincia di Parma.
Uno dei cuginetti, prima di affrontare il viaggio, aveva fatto in tempo il 29 luglio 1931 a lasciarsi ritrarre - dopo ripetute insistenze della madre - nei luoghi natii in sella ad un cavallo, che lo faceva apparire ancora più piccolo.
E, se tali animali, superbi o meno che fossero, erano allora adibiti in prevalenza alle fatiche dei campi, non può non fare sorridere che a distanza di più di novant'anni in questa zona di stabilimento definitivo di quegli emiliani non siano attualmente in proporzione davvero pochi i maneggi di equitazione.
Adriano Maini
E, se tali animali, superbi o meno che fossero, erano allora adibiti in prevalenza alle fatiche dei campi, non può non fare sorridere che a distanza di più di novant'anni in questa zona di stabilimento definitivo di quegli emiliani non siano attualmente in proporzione davvero pochi i maneggi di equitazione.
Adriano Maini






